Terminato il mio percorso di studi ho voluto cimentarmi con il linguaggio idiomatico per saxofono unendolo ad una mia grande passione: l’elettronica.
La composizione mescola tecniche contemporanee con una base elettronica prodotta con programmazione in Puredata. Quello che ne risulta sono due mondi sonori (acustico ed elettronico) che convivono e si intrecciano fra loro.
Le onde sonore, con inserimenti di rumore, trasportano l’ascoltatore dall’inizio alla fine del brano.
Il suono nasce dal nulla e si sviluppa progressivamente in figure veloci sovrapposte, inframezzate da multifonici.
Nella parte centrale una melodia del sax anticipa una discesa di quarti di tono, accompagnata da onde spigolose.
Inizia poi una sezione di suoni subtone da cui emergono delle masse sonore.
Un lungo crescendo di suono e di aggressività porta ad un acuto finale per poi morire nel nulla.
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Aframe – Marco Rizzi
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